Appunti dispense mappe concettuali

 

 

 

Appunti dispense mappe concettuali

 

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Appunti dispense mappe concettuali in ordine alfabetico

 

TIPI DI APPUNTI
E’ possibile redigere appunti di tipo diverso: per parola-guida, per frase-sintesi, per riassunto, per schema, tabella o mappa.
Negli appunti da un testo scritto è possibile utilizzare un tipo di appunti piuttosto che un altro, secondo la complessità, la struttura e il contenuto del testo stesso.
Negli appunti da un testo orale viene utilizzato invece spesso un sistema misto, che presenta l’uso contemporaneo di tipi di appunti diversi.
Per parola-guida
Nel sistema per parola-guida si deve sintetizzare una porzione significativa di testo (paragrafo o capoverso) in un elenco di parole significative.
Riferendoci a questo testo, gli appunti relativi alla prima parte potrebbero essere formulati in questo modo:
PREMESSE ALLA GUERRA
 fragile pace
 timori di R.
 ultimatum dell’Ebro
 assedio di Sagunto (Annibale)
La pace con Cartagine (241 a.C.) era fragile. I romani vedevano con preoccupazione la conquista della Spagna, che poteva dare uomini e ricchezze ai cartaginesi, così imposero ai loro rivale di non superare la linea costituita dal fiume Ebro, che taglia la Spagna più o meno a metà.
Ma i cartaginesi non intendevano subire la superiorità romana. In questo periodo il maggior potere nella città era nelle mani dei generali conquistatori della Spagna, i Barca. Fu uno di questi, Annibale, a scatenare di nuovo la guerra nel 219 a.C. assediando Sagunto, una città spagnola che era alleata dei romani ma si trovava a sud delle linea dell’Ebro: una situazione ambigua, quasi un pretesto messo lì da entrambi i nemici per ricominciare a combattere.
In questo tipo di appunti, come vedi, non si ha la possibilità di esprimere le relazioni fra gli eventi e pertanto possono risultare scarsamente utili per una rielaborazione a lungo termine.
Per frase-sintesi
Negli appunti per frase-sintesi si scrivono brevi frasi, dalla struttura lineare, ma complete nel significato.
Il testo che stiamo esaminando può dunque essere reso così:
PREMESSE ALLA GUERRA
 La fragile pace insospettiva i rr. e rendeva possibile la ripresa di C.
 Roma impone a C. di non estendersi oltre il f. Ebro nella Sp. Centr.
 Annibale si ribella e assedia Sagunto, alleata di R.
L’uso di questo tipo di appunti si presta bene per la revisione a distanza di tempo.
Per riassunto
Nella tecnica che si serve del riassunto, si deve sintetizzare l’intero paragrafo in una sola, breve frase, come:
I rr. temevano la ripresa di C. dopo la fragile pace e le imposero di non superare il f. Ebro, nella Sp. centrale. Il condottiero Annibale (Barca) preferì riprendere il conflitto e sfidò R., assediando Sagunto, sua città alleata.
Si tratta, in questo caso, di appunti più precisi nella forma, ma anche più difficili da memorizzare.
GLI APPUNTI DA UN TESTO SCRITTO
Prendere appunti è una componente importante del lavoro di studio che accompagna la lettura analitica di un testo scritto.
In questo caso il lavoro di selezione e sottolineatura già eseguito risulta estremamente utile e costituisce l’indispensabile base di partenza della realizzazione degli appunti veri e propri.
Per evitare difficoltà eccessive di rielaborazione e di sintesi, è bene cominciare a prendere appunti dopo che si è letta una porzione significativa del testo da studiare, senza aspettare di essere giunti alla sua conclusione. Questo infatti permette di scegliere il tipo di appunti più adatto alle caratteristiche del testo e di procedere per tappe, appuntando una unità di lettura separatamente dalle altre.
Quando si accompagna la lettura analitica con gli appunti, può risultare inutile scrivere a margine i concetti-chiave o i titoli-sintesi, perché queste informazioni saranno contenute in altra forma negli appunti stessi.
Quando non è possibile utilizzare l’aiuto della paragrafazione e della sottolineatura, perché il testo è di un compagno o della biblioteca, è consigliabile scrivere in cima al foglio di appunti il titolo (e gli altri estremi bibliografici) del libro che stiamo consultando e le pagine di riferimento.
Infine, nel caso in cui non sia più possibile utilizzare in seguito il testo sul quale stiamo lavorando, è logico che gli appunti dovranno essere più dettagliati e particolareggiati.
GLI APPUNTI DA UN TESTO ORALE
Questo tipo di appunti deve essere realizzato con particolare attenzione e cura, perché non sarà più possibile sentire per una seconda volta ciò che ci accingiamo ad ascoltare.
Indica sempre gli elementi che ti possono servire a identificare gli appunti e ritrovarli anche a distanza di tempo. Annota pertanto in evidenza e caratteri maiuscoli:
 La data: 24/10/2000
 La materia o l’argomento in generale: Roma e Cartagine
 Chi parla e dove: prof. Giuliani-in classe- lezione di storia
Durante l’ascolto presta particolare attenzione ai segnali trasmessi da chi parla.
Segnali verbali: nello svolgersi del discorso possono essere utilizzate parole o frasi che guidano lo studente alla stesura degli appunti: segnalazione di importanza (questo è un concetto da ricordare, questa data è determinante); segnalazione di successione di argomenti (in primo luogo tratteremo…, poi…, infine…); segnalazione di rapporti logici tra fenomeni ( questa è la causa…, questa è la conseguenza…).
Segnali non verbali: il tono della voce dell’emittente più alto, le parole scandite con precisione e lentezza segnalano la rilevanza di determinate affermazioni; anche la gestualità del parlante può essere una spia dell’importanza che attribuisce a ciò che dice.
Ricorda quindi di:
1. individuare le informazioni principali e i concetti più importanti;
2. scrivere ogni concetto nuovo;
3. scrivere solo ciò che riguarda gli argomenti principali;
4. trascrivere in modo esatto eventuali termini specialistici, in lingua straniera o particolaremente difficili, mettendo accanto la relativa spiegazione;
5. trascrivere eventuali definizioni in modo preciso e completo;
6. riportare eventuali schemi o tabelle disegnanti alla lavagna oppure proiettati;
7. collegare i diversi argomenti, seguendo il “filo del discorso” di chi parla per mezzo di frecce, linee o parentesi.
8. Osserva ora questo testo, immaginando che sia una lezione di storia, e gli appunti che avresti potuto prendere ascoltandola.
I romani sono alle porte della Sicilia. Dopo la conquista dell’Italia meridionale, i romani si trovarono davanti la Sicilia. Era una terra ricca di città, con un’agricoltura sviluppata; la sua posizione nel Mediterraneo era particolarmente adatta agli scambi commerciali. Essa era dunque vista dai romani come una possibile conquista. Questa conquista non era certo facile; la Sicilia era in quel momento dominata da due potenze: a oriente c’era la città di Siracusa, governata dal tiranno Gerone; a occidente c’erano i cartaginesi. Nel 264 a.C. tuttavia a Roma si presentò l’occasione per intervenire nell’isola; gli abitanti di Messina chiesero aiuto ai romani contro i cartaginesi. Era l’inizio della guerra tra Roma e Cartagine.
La guerra tra Roma e Cartagine fu uno scontro tra due potenze. Cartagine era una città molto potente; essa aveva esteso la propria egemonia su altre colonie fenicie, controllava i traffici commerciali nel Mediterraneo occidentale e dominava su buona parte delle sue coste: in Africa, in Spagna, in Corsica, in Sardegna e in Sicilia. I cartaginesi, a differenza dei romani, tendevano a sottomettere le popolazioni conquistate e a sfruttarle dal punto di vista commerciale.
Cartagine era una repubblica oligarchica, governata da un ristretto ceto di ricchi mercanti. Essa era soprattutto una città di mercanti e di marinai. Non aveva un esercito formato da cittadini, ma si serviva di eserciti mercenari, che però venivano comandati da generali cartaginesi. Cartagine e Roma erano tradizionalmente alleate. Cartagine,ad esempio, aveva sostenuto Roma nella guerra contro Pirro. Questa alleanza era durata però fino a che Roma era stata una piccola potenza: i cartaginesi avevano sostenuto Roma per controbilanciare la potenza degli etruschi o delle città della Magna Grecia.
Ora però le conquiste romane minacciavano i domini cartaginesi. Scoppiò quindi una guerra, anzi una lunga serie di guerre che furono dette puniche perché in latino i cartaginesi venivano chiamati poeni.
(Aa.Vv. Corso di Storia 1, Ed Scolastiche Bruno Mondadori)
Tratto da Franzi-Damele, Il nuovo italiano per comunicare, Archimede

 

Fonte: http://www.gentileschi.it/metodo/appuntiFranzi.doc

 

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